mercoledì, febbraio 28, 2007

LA TRATTA DELLE SCHIAVE


LA TRATTA DELLE SCHIAVE
OLIO SU TELA 100X140

Nel 1965 in Italia era scoppiato uno scandalo che fece allora molto scalpore:
Due ragazze milanesi erano state (si disse) sequestrate e portate in Liberia per soddisfare i piaceri dei ricchi del posto.
La nave sulla quale ero ufficiale di coperta fece scalo prima a Buchanan e poi a Monrovia (due porti della Liberia) per caricare minerale di ferro destinati alla Italsider di Bagnoli (NA).
Fu in quella occasione che in un night di Monrovia incontrai Carla Portinari una di quelle ragazze sequestrate.
Io allora non sapevo dello scandalo (che appresi solo al rientro in Italia) e così dopo tanti anni ricordo ancora quell'incontro. Era carina, distinta, gentile con lo sguardo triste ed un sorriso appena accennato, necessario per intrattenere i clienti. Nella nostra conversazione non fece alcun cenno all'episodio di violenza subita, ma si limitò all'intrattenimento.
A distanza di molti decenni quando per strada incontro le giovani ragazze straniere vicino ai fuochi rivivo il mio ricordo e rifletto sulle tragedie umane di ciascuna.
Queste tristezze e violenze mi hanno ispirato il quadro La Tratta delle Schiave.
Vincent

sabato, febbraio 10, 2007

Come intendo la pittura


PAOLO E FRANCESCA
OLIO SU TELA 80X120

Quinta puntata.
Ritengo che il pittore deve convivere con la realtà delle immagini o meglio essere parte di loro o meglio ancora imprigionare i sentimenti dei personaggi dentro di sè e poi farli esplodere come una flash di luce sulla tela.

Ho dipinto Paolo e Francesca dell'Inferno Dantesco su una tela di dimensioni 100x120.
Prima di iniziare a dipingere ho letto e riletto per giorni quel canto cercando di cogliere i sentimenti più profondi dei personaggi, l'atmosfera soffusamente misteriosa, la violenza esplosa, l'amore represso.
Ho cercato dentro di me di agganciare, sfruttando le esperienze personali, gli stati d'animo e le atmosfere del canto dantesco. Ho macerato dentro di me tutto per giorni, ritrovandomi triste, oppresso, soffocato offeso dalla brutale violenza, follemente innamorato della mia Francesca, annullato per il distacco fisico, consapevole di un amore che il tempo non potrà mai cancellare.
Poi ho iniziato a dipingere facendo esplodere i sentimenti con i colori e le forme. La parte centrale del quadro è occupata da un abbraccio tra Paolo e Francesca che è spettacolare per l'intensità, l'amore, la soave tenerezza dei sentimenti.
Chi legge deve scusarmi non so inserire le immagini nei post e pertanto non riesco a mostrare le immagini. Gradirei qualche istruzione su come fare.
Vimas

Assioma

Un punto non ha nè anima e nè corpo.
E' un ente senza forma e dimensioni.
Neanche i più potenti microscopi potrebbero rilevarne la presenza.
Non può gioire nè soffrire,nè piangere o lamentarsi del destino che l'ha imprigionato
ad essere fino alla fine del creato solo un concetto senza alcun libero arbitrio.
Ogni altra realtà può mutare; può, anche con immensi sforzi della mente, cambiando i presupposti e le ipotesi liberarsi e trasformarsi senza alterare le fondamenta di alcuna scienza.
Il punto no!
E' solo destinato ad essere perennemente in moto continuo per generare rette, piani, spazi, curve,figure, solidi, ecc. senza capire, al suo livello, il perchè di questa siffatta costretta costruzione.
Il suo concetto è al di fuori di ogni grandezza assoluta o relativa. Può generare l'infinitesimo sempre più piccolo così come l'infinito matematico ed è in grado di raggiungere ogni massimo, ogni minimo, ogni limite, di ogni e qualsiasi funzione.
Mente eccelsa chi ne ha colto l'essenza. Forse neanche lui allora sapeva cosa sarebbe diventato questo punto all'apparenza tanto bistrattato.
Vimas