sabato, novembre 04, 2006

IL PECCATO

Mi sono chiesto tante volte "cos'è il peccato?"
Ancora oggi non so dare una risposta certa o una definizione in termini assoluti.
Dove e da chi si nasce influenza certamente la propria morale ed è il comportarsi in maniera difforme a tale morale che genera nell'animo il concetto di peccato.
Ma allora l'ambiente, le persone che ti hanno fatto crescere, le persone che frequenti determinano il concetto di peccato.
Se, senza la mia volontà, io sono nato in Sicilia anzichè negli Stati Uniti o in Nuova Zelanda o in Alaska le mie convinzioni saranno diverse da una persona nata in quei luoghi, a partire dalla religione, dalla libertà di espressione e dei comportamenti, dai genitori che mi hanno fatto crescere, dalle convinzioni morali che mi sono state trapiantate e che determinano il concetto di peccato.
Se così fosse avremmo un concetto di peccato per ogni uomo che vive sulla terra con terribili conseguenze sul genere umano.
Pertanto si è ritenuto opportuno regolamentare con le religioni il concetto di peccato dando delle regole alle quali il genere umano si deve necessariamente attenere per evitare il caos.
La giustizia degli uomini conseguentemente si è uniformata alle leggi religiose determinando dei limiti dai quali l'uomo non deve tassativamente uscire.
Quindi se mi attengo alle leggi della religione non faccio peccato, se mi attengo alle leggi degli uomini non faccio reato.
Ma che differenza c'è tra peccato e reato? Sono la stessa cosa concettualmente? Posso dire di non commettere peccato se non commetto reato?
Sicuramente no! Il concetto di peccato sfugge al concetto di giustizia umana. Esso è radicato nel profondo dell'animo di ogni uomo e benchè regolamentato dalle religioni, mantiene il suo carattere individuale e personale e pertanto non è definibile in termini assoluti.
Riporto dei versi che la mia mente ha prodotto nella rivisitazione travagliata di tali concetti:
Verso la santità
Aspro è il sentimento,
dopo il pentimento.
La mente riflette,
il cuore tace.

I sensi non capiscono
di cosa devono pentirsi
se sono stati costruiti,
appositamente costruiti,
senza inganno e loro colpa,
ai fini destinati,
dal giusto erotico equilibrio,
d’un lenzuolo stropicciato
alla fioca luce di un lumino
per un Dio venerato.

Oh Signore
Aiutaci a stare
tra preti pedofili e sante puttane.

Le luci sono raggi convergenti
dietro i vetri appannati
d’una finestra chiusa
alle due di notte

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1 commento:

Anonimo ha detto...

"O Signore aiutaci a stare tra preti pedofili e sante puttane".

Meraviglioso.