lunedì, gennaio 05, 2009

LA STELLA POLARE

Se nell'emisfero nord vi capita di guardare il cielo in una notte serena e dirigete lo sguardo verso Nord, ad un'altezza sull'orizzonte uguale alla latitudine del posto in cui vi trovate, scorgerete la stella polare. Non è molto brillante ma importantissima perchè indica una direzione: La direzione del Polo Nord o del Nord. Questa sua caratteristica, fin dall'antichità quando non esisteva ancora la bussola, ha fatto si che i navigatori riuscivano ad indirizzare la prua verso la destinazione attesa. Anche adesso si misura l'altezza della stella polare per avere l'indicazione della latitudine in cui ci si trova.
Fin dalla creazione, la stella polare è ferma immobile nel cielo dell'emisfero nord ad indicare il nord. Non sorge e non tramonta. Scompare di giorno solo perchè annullata dalla luce del sole.
Tutte le stelle ed i pianeti ruotano attorno alla stella polare che è il centro di rotazione della volta celeste dell'emisfero nord!
Quando nelle notti stellate mi perdo nelle profondità delle galassie resto ammaliato dall'armonia e dalla poesia che l'universo ci trasmette e dalle leggi che lo regolano.

sabato, gennaio 26, 2008

LA GIUSTIZIA

La giustizia è un’utopia.

La mente girava e rigirava il pensiero
senza trovare soluzioni e vie d’uscita.
Non un perché, non un per come,
ma si deve subire
senza false illusioni?

Certo l’orgoglio, l’amor proprio, la propria fede
Vorrebbero Dio pronto in quel preciso istante
A colpire con la spada di diamante
rendendo giustizia in nome e per conto,
senza lasciare impunita
la benché minima onta subita.

Anche questa è un’utopia.

Allora anche la giustizia divina è un’utopia?

La verità è che l’uomo s’arrabatta,
tra l’offesa e la difesa,
ora cavalcando il leone feroce,
ora disarcionato dal cavallo alato,
ora gustando la rivalsa.

E Dio?
sta a guardare;
non può tifare,
per il cavaliere o il fante;
deve aspettare,
per fare ricordare all’uomo
che anche Lui morì in croce.

Lui che poteva tutto, non fece.
Subì, patì ma poi risorse,
insegnando ad ogni uomo giusto,
da che mondo è mondo,
che l’ingiustizia e la giustizia sono una croce.

Pazzo chi s’addentra nel ginepraio delle conclusioni.

venerdì, gennaio 25, 2008

Moto Perpetuo

Pagine ingiallite
sfogliate dal vento.
Sul corpo dell'uomo
le storie vissute,
ferite aperte senza lamento,
speranze derise
tra lacrime argento,
gioie effimere
senza certezze
d'un sole che nasce
senza tramonto.
Solo nei frutti
la voglia di vivere,
spargere il seme
e sognare le spighe,
che saranno ancora seme
per il moto perpetuo
d'un pendolo
senza tempo e senza ore.

Vincent
LA RAGAZZA IN VETRINA
(olio su tela 50x70)

La nave toccò Amburgo. Eravamo in rada e la città si raggiungeva con un piccolo battello che ci portava ad orari precisi dalle navi ormaggiati in rada alla città.
Attrazione particolare per noi era passeggiare lungo la via dove le ragazze in abbigliamento ed atteggiamento provocante si mostravano in vetrina per attirare i clienti.
Dopo molti anni quell'esperienza, rimasta dentro di me, mi ispirò un quadro che materializza le senzazioni di allora.
Vincent



venerdì, gennaio 18, 2008

La Ballata del 2008

Volti vuoti ma espressivi
Come in un film di Fellini
i miserabili
Che muoiono di fame
Tra la folla che li oscura
Senza nome, senza onore.

Intanto i porci
S’ingozzano nel fango,
sghignazzando senza tregua
aumentando il loro lardo.

Vieni, vieni, vieni,
Una voce invita
A percorrere la vita!
Bisogna avere coscienza,
Amare e sognare,
Bontà e certezze
In una vita al di là della vita.

Spirito senza carne
Ombra senza casa
Vaghi nel deserto
In cerca di giustizia,
ma tra gli sterpi
trovi solo serpi
che ti addentano le caviglie
e ti lasciano esangue
a morire con rabbia
sotto il sole cocente.

Intanto i porci
S’ingozzano nel fango
Sghignazzando senza tregua
Aumentando il loro lardo.

Volti vuoti ma espressivi
Come in un film di Fellini.

Vincent

Ti Aspetto

Dammi un sorriso
prima che parta,
solo un sorriso....
cosa ti costaaa....

Che freddo fuori il corpo!
nuvole grigie,
scrosci di pioggia,
lampi abbaglianti,
tuoni assordanti.

Solo nel deserto
sono confuso
ti aspetto.

Vincent

giovedì, gennaio 17, 2008

Dedicata a me!

Ai margini di un sogno
tra faville scoppiettanti
d'un fuoco sempre ardente
per gli affetti più sinceri
un'altra vita ricomincia.

Dubbi,
incertezze,
sulla strada da percorrere.
Lottare, ancora lottare?
Oppure accontentarsi dei traguardi raggiunti
e rassegnarsi per gli anni futuri
a passeggiare nelle piatte pianure
solo scansando i fossi e le pietre
senza cadere, senza cadere.

Ma la voglia di ricominciare è troppo forte!

Si, ricominciare,
spostando il traguardo sempre più avanti,
continuare a salire
e forse fermarsi solo un attimo
per riprendere fiato
all'ombra d'un ulivo antico
che ha visto il cerchio da tondo diventare quadro.

Gioire, soffrire, pensare, osservare, immaginare e sognare
con la mente d'un bambino appena nato
che deve ancora apprendere
il linguaggio d'un sorriso malizioso.
Vedere crescere i fiori,
potare ed innestare alberi da frutto
aspettando raccolti copiosi.

Finchè la natura e Dio me lo permetterà
IO VIVRO'!
Ebbene si, vivrò
alla mia maniera, onesta, disordinata e fiera
con l'orgoglio d'un uomo
che lancia nell'universo
un messaggio di sfida e d'amore
senza mai arrendersi agli anni che avanzano.

domenica, maggio 20, 2007

COME INTENDO LA PITTURA

Ora che sono riuscito a mettere alcuni quadri sul blog, avrete la possibilità di mettere a confronto quello che ho scritto sulla mia maniera di intendere la pittura ed i quadri che ho realizzato.
Vincent

sabato, maggio 19, 2007

GALLERIA D'ARTE MODERNA

IL PECCATO ORIGINALE
OLIO SU TELA 80 X 120


L'ANNUNCIAZIONE
OLIO SU TELA 60 X 80


LA NATIVITA'
OLIO SU TELA 60 X 80


LA CROCIFISSIONE
OLIO SU TELA 120 x 180



MISERICORDIA ET MAGNA SPES
OLIO SU TELA 50X70

sabato, aprile 14, 2007

La casa del silenzio

In cucina:
un televisore acceso, un frullatore impazzito che sovrasta la voce del presentatore televisivo, una tavola apparecchiata per quattro, la pentola a pressione che fischia, una donna al frullatore, un uomo che vede il programma televisivo senza capirne una parola;
In una cameretta:
Una ragazza sedicenne seduta sul letto scrivendo sms al cellulare, un giradischi che suona musica rock a tutto volume, una tartaruga immobile in un'ampolla di vetro;
Nell'altra cameretta:
Un ragazzo ventenne che naviga su internet ascoltando musica alla radio a forte volume, un televisore acceso senza volume, un cellulare che lampeggia senza suoneria.
Poi d'un tratto: Tutti a tavola, la cena è pronta!
Tacciono il frullatore, la pentola a pressione, il giradischi, la radio; si spegne il televisore della stanzetta mentre il computer resta in stand by, i cellulari vengono riposti nelle tasche.
Non si sente neanche una parola solo il tintinnio delle posate, sovrastato dalla voce a basso volume del presentatore televisivo che nessuno ascolta.
Vincent

sabato, marzo 03, 2007

Omaggio a Luigi Pirandello


Riflessioni
olio su tela 50x70

Riflessioni

Un uomo nasce, vive e muore
sempre recitando il suo ruolo.
Fino a che punto è in grado di modificare
i personaggi che ha creato e ottimizzato,
complici gli altri,
se guardandosi allo specchio,
per piacersi,
si pettina sempre con la riga a sinistra?
Vincent

giovedì, marzo 01, 2007

Poesie

Voglio mettere a confronto, per un possibile parere sulla diversità dei sentimenti e dei contenuti, poesie scritte qualche anno fa e poesie recenti. Io non ricordo bene quando ho iniziato a comporre così come non ricordo quando ho iniziato a nuotare. E' qualcosa che è stata sempre dentro di me e che faccio da sempre fin da quando ero molto bambino, ma non mi sono mai proposto agli altri, se non adesso sul blog.

L'amore del marinaio
Tastavi con le tue moine
tra il pettaccio della giacca e la camicia.

Io,
ebbro di vino,
ti lasciavo fare;
ma non capivo il tuo scopo
ora che l'amore era finito.

Quando me n'andai
m'accorsi, nel pagare il taxi,
che il portafogli era sparito.

Capivo troppo tardi
le tue scene nel lasciarmi,
il tuo abbraccio di saluto,
il tuo amore prezzolato.
Vincent


Addio
Il nostro silenzio,
spoglio di immagini
e di teneri amplessi
ci vedeva seduti sulla panchina

Eremiti dell'amore,
sorseggiavamo sfiniti
quel calice amaro
che avevamo ereditato
da mille e mille ombre
che si beffavano di noi
a mani giunte
nell'ave crepuscolare
su un palcoscenico di ciotoli,
dietro un sipario di pini
nella rappresentazione drammatica
della scena di chiusura.
Vincent

Immensi silenzi
Chiusa la porta.
In difesa della tua solitudine
ti confondi tra i rami degli alberi,
inaccessibili alberi.
Giù nel sentiero
un uomo guarda le foglie gialle cadere
e tra i rami scorge la luce del sole.

Immensi silenzi


Sagome e tormenti
controluce si confondono
e turbano la mente.
Foglie gialle e verdi,
riflessi pungenti,
emozioni,

tenerezze,
sogni,
incertezze;
tutto in discussione
pure l'essere,
goccia o mare
senza limiti e confini.

le foglie gialle cadono,
le foglie verdi ingialliscono.
Vincent

Ora voglio proporre qualche poesia che ho scritto recentemente:

IL Mercato dei Pupi.

Nel centro antico,
strade strette,
finestre che guardano finestre,

nell’intimità semi nascosta da tende velate
che lasciano trasparire senza trafugare

la reale dimensione
d’una vita di falsi pudori e grandi illusioni.

E’ la vita che passa,
ogni giorno che passa,
sull’uomo che passa,
nel tempo immobile e cristallizzato
di un’epoca che corre a perdi fiato.

Giù nelle strade,
aromi e spezie,
pesci, frutti esotici, abiti usati,
una folla marcia impazzita
tra i tendoni variopinti
per riempirsi la pancia
senza mai alzare gli occhi al cielo.

Poi nel crepuscolo,
tra le luci che s’accendono,
grida, risate, pianti, profumi e sapori
allagano l’aria delle strade strette
con il rimpianto melanconico di non esser tra di loro.

Lingue sconosciute,
ombre che si confondono col nero delle stanze,
tra le lenzuola bianche.
Angosce che s’addormentano nell’intimità confusa
tra nostalgici rimpianti e illuse speranze
d’una povertà ormai conclusa.

E’ la vita che passa,
senza sapere perché
senza sapere quando.

Vincent


L’oro dei poveri.

Nel fuoco del tramonto
gabbiani e vele bianche scivolano sul mare
mentre sulla spiaggia dorata
canzoni d’amore
e una vecchia chitarra
salutano il sole che scompare.

Che nostalgica malinconia m’assale!

Il sole torlo d’uovo
si riflette sulle acque azzurro cupo
galleggiando come oro.
L’Oro dei poveri,
che converge naturalmente
negli occhi e meraviglia le menti.

Si!, si può essere felici
senza possedere niente!

Solo uno sguardo,
una canzone stonata,
una chitarra scordata,
un bacio rubato,
un pallone bucato,
un sospiro d’amore,
un tenero abbraccio,
e tu che senza malizia,
mi offri il tuo seno,
gonfio di passione,
dietro una capanna sgangherata
nelle lunghe ombre di un sole
che languidamente muore.

Vincent




mercoledì, febbraio 28, 2007

LA TRATTA DELLE SCHIAVE


LA TRATTA DELLE SCHIAVE
OLIO SU TELA 100X140

Nel 1965 in Italia era scoppiato uno scandalo che fece allora molto scalpore:
Due ragazze milanesi erano state (si disse) sequestrate e portate in Liberia per soddisfare i piaceri dei ricchi del posto.
La nave sulla quale ero ufficiale di coperta fece scalo prima a Buchanan e poi a Monrovia (due porti della Liberia) per caricare minerale di ferro destinati alla Italsider di Bagnoli (NA).
Fu in quella occasione che in un night di Monrovia incontrai Carla Portinari una di quelle ragazze sequestrate.
Io allora non sapevo dello scandalo (che appresi solo al rientro in Italia) e così dopo tanti anni ricordo ancora quell'incontro. Era carina, distinta, gentile con lo sguardo triste ed un sorriso appena accennato, necessario per intrattenere i clienti. Nella nostra conversazione non fece alcun cenno all'episodio di violenza subita, ma si limitò all'intrattenimento.
A distanza di molti decenni quando per strada incontro le giovani ragazze straniere vicino ai fuochi rivivo il mio ricordo e rifletto sulle tragedie umane di ciascuna.
Queste tristezze e violenze mi hanno ispirato il quadro La Tratta delle Schiave.
Vincent

sabato, febbraio 10, 2007

Come intendo la pittura


PAOLO E FRANCESCA
OLIO SU TELA 80X120

Quinta puntata.
Ritengo che il pittore deve convivere con la realtà delle immagini o meglio essere parte di loro o meglio ancora imprigionare i sentimenti dei personaggi dentro di sè e poi farli esplodere come una flash di luce sulla tela.

Ho dipinto Paolo e Francesca dell'Inferno Dantesco su una tela di dimensioni 100x120.
Prima di iniziare a dipingere ho letto e riletto per giorni quel canto cercando di cogliere i sentimenti più profondi dei personaggi, l'atmosfera soffusamente misteriosa, la violenza esplosa, l'amore represso.
Ho cercato dentro di me di agganciare, sfruttando le esperienze personali, gli stati d'animo e le atmosfere del canto dantesco. Ho macerato dentro di me tutto per giorni, ritrovandomi triste, oppresso, soffocato offeso dalla brutale violenza, follemente innamorato della mia Francesca, annullato per il distacco fisico, consapevole di un amore che il tempo non potrà mai cancellare.
Poi ho iniziato a dipingere facendo esplodere i sentimenti con i colori e le forme. La parte centrale del quadro è occupata da un abbraccio tra Paolo e Francesca che è spettacolare per l'intensità, l'amore, la soave tenerezza dei sentimenti.
Chi legge deve scusarmi non so inserire le immagini nei post e pertanto non riesco a mostrare le immagini. Gradirei qualche istruzione su come fare.
Vimas

Assioma

Un punto non ha nè anima e nè corpo.
E' un ente senza forma e dimensioni.
Neanche i più potenti microscopi potrebbero rilevarne la presenza.
Non può gioire nè soffrire,nè piangere o lamentarsi del destino che l'ha imprigionato
ad essere fino alla fine del creato solo un concetto senza alcun libero arbitrio.
Ogni altra realtà può mutare; può, anche con immensi sforzi della mente, cambiando i presupposti e le ipotesi liberarsi e trasformarsi senza alterare le fondamenta di alcuna scienza.
Il punto no!
E' solo destinato ad essere perennemente in moto continuo per generare rette, piani, spazi, curve,figure, solidi, ecc. senza capire, al suo livello, il perchè di questa siffatta costretta costruzione.
Il suo concetto è al di fuori di ogni grandezza assoluta o relativa. Può generare l'infinitesimo sempre più piccolo così come l'infinito matematico ed è in grado di raggiungere ogni massimo, ogni minimo, ogni limite, di ogni e qualsiasi funzione.
Mente eccelsa chi ne ha colto l'essenza. Forse neanche lui allora sapeva cosa sarebbe diventato questo punto all'apparenza tanto bistrattato.
Vimas

sabato, dicembre 30, 2006

COME INTENDO LA PITTURA

QUARTA PUNTATA

A riprova e convalida di quanto ho detto nella puntata precedente voglio sottoporre una esperienza personale.
Un giorno volevo dipingere "il peccato originale".
Ho rappresentato Eva, il Serpente, Adamo, la Mela e più guardavo la rappresentazione più mi sembrava stupida e priva di contenuto. Non avevo fatto altro che una rappresentazione visiva della scena che migliaia di pittori prima di me hanno rappresentato certamente meglio di me.
In quel periodo un certo signor Colombo (pace alla sua anima) che aveva un negozio di cornici in Largo Olanda (traversa di Viale Strasburgo) aveva organizzato un raduno di pittori che muniti di cavalletti, tavolozza e colori pitturavano in strada tra i passanti che incuriositi da questa "cosa" insolita per Palermo si fermavano a parlare con i pittori ed a discutere dei loro lavori. Io mi ero unito a loro e trovavo la cosa molto stimolante. Finalmente ci si arricchiva e si dava un poco di quella arte spontanea.
In verità quella raffigurazione del peccato originale elaborata in strada mi risultava pittosto scialba e ritengo che anche ai passanti non dicesse molto. Sono rimasto circa una settimana fermo su quell'immagine pensando e ripensando al peccato. Poi d'un tratto uno spiraglio s'è aperto ed una luce immensa è entrata nella mia mente:
I tre momenti del peccato! La raffigurazione non di un fatto ma di un avvicendarsi di sentimenti nell'animo dell'uomo:
1) Il turbamento iniziale di trasgredire e di commettere il peccato;
2) Il godimento nel peccato;
3) Il pentimento dopo averlo commesso.
Come raffigurare queste tre fasi in un'ica immagine. Non c'è alcun ragionamento che si può fare. D'istinto, travolto dall'idea, è venuta fuori l'unica raffigurazione possibile cioè un sentimento visto da più angolazioni vale a dire una rappresentazione necessariamente cubista non delle sembianze esteriori ma dell'animo umano. E ho cominciato faticosamente a percorrere questa strada piena di angosce.
Ecco come sono pervenuto al cubismo, non certo copiando Picasso ma "pensando" come certamente ha fatto Lui.
continua

lunedì, dicembre 25, 2006

AUGURI DI BUON NATALE A TUTTA LA RETE

LA MADONNA E IL BAMBINO
OLIO SU TELA 60X80

NATALE 2006

E’ un giorno speciale!

Niente rancori o risentimenti
verso il mondo o i tuoi parenti,
sguardi sereni e parole d’amore
sperando che gli odi si spengano da soli.

Vivere, bisogna vivere!
Gli ostacoli, bisogna vincerli!
Arrampicarsi e scivolare
Trovando sempre l’appiglio giusto
Senza mai tremare.

Noi del mondo opulento
Siamo fortunati a tal punto,
che festeggiare il Natale
è una consuetudine annuale,
il momento di spendere e scialacquare
freneticamente, senza pensare, senza donare.

Abbracciami, Abbracciami
Teneramente abbracciami
Padre, fratello e figlio mio,
superiamo le distanze!
Nella notte della stella
accendo la speranza
sulle tenebre profonde
dei deserti senza acqua;
i colori della pelle si confondono
alla luce delle stelle.

Questo è il mio dono.
Non costa niente
la risata d’un bimbo,
il volo d’un uccello,
il profumo di un fiore,
la carità dell’Uomo
che sempre t’avvolge
di semplice amore.

Vimas

domenica, dicembre 10, 2006

COME INTENDO LA PITTURA

"DEDICATO A SABO"
OLIO SU TELA 60X80

TERZA PUNTATA
Da quanto ho già detto, per me la pittura è una continua ricerca dentro sè stessi dei contenuti che si vogliono esprimere. La tecnica poi deve adeguarsi ai contenuti.
Ritengo che il pittore debba innanzi tutto metabolizzare i contenuti da esprimere.
Non si diventa espressionista studiando e/o copiando i quadri degli espressionisti, ma prima di tutto pensare come loro. Quando si raggiunge la stessa lunghezza d'onda non c'è più dubbio il quadro sarà del genere espressionista.
Lo stesso vale per il cubismo, il futurismo o qualsiasi altra corrente pittorica.
Ho visto la mostra antologica di SABO a Gibellina. Ho notato una analogia tra i suoi quadri ed i miei. Non avevo mai visto prima un lavoro di questo pittore. Come era possibile, dunque, questa simiglianza? La simiglianza non era nelle figure o nella tecnica pittorica ma nella maniera di pensare, nella maniera di intendere la pittura.
Ho avuto un giorno la conferma di ciò:
Facevo una collettiva estiva a Terrasini. I miei amici pittori avevano venduto tutti i loro lavori. Io nenache uno! Non nego che ero scoraggiato e un po depresso per l'andazzo; Un pomeriggio entra nei locali un signore e dopo avere cercato il pittore Mascellaro mi dice: "Sono il Sovrintendente di GIBELLINA ARTE i suoi quadri mi ricordano ..... aggiungo "quelli di Sabo". Mi replica "Si, proprio quelli di Sabo"!
Ma i miei quadri sono diversi in tutti i sensi da quelli di Sabo eppure simili.
Sono sicuro che io e Sabo avevamo raggiunto la stessa lunghezza d'onda mentale e la mano doveva necessariamente adeguarsi nella rappresentazione del nostro pensiero.
Una corrente letteraria, pittorica ecc. nasce e si sviluppa quando individui vicini o lontani, di estrazione sociale uguale o diversa, pensano alla stessa maniera sviluppando i concetti ciascuno in modo diverso ma tutti strettamente uniti da una base comune:LO STESSO PENSIERO FILOSOFICO.
Continua

venerdì, novembre 17, 2006

COME INTENDO LA PITTURA

SECONDA PUNTATA
Effettivamente non capivo bene cosa succedeva in me ogni volta che mi trovavo a guardare dentro il colore e ogni volta era una esperienza nuova.
Le immagini che vedevo nel colore erano immagini che avevo dentro la mente e che ogni volta assumevano una caratteristica ed una forza ben precisa.
Provate in gruppo a guardare un'ombra sul muro, su un oggetto ecc. e chiedete a ciascun componente del gruppo cosa rappresenta quell'ombra. Ognuno dirà una cosa diversa. Perchè?
Quando la figura non è ben definita e la mente non riesce a farsi un'immagine certa e catalogabile, la mente comincia a ricercare dentro se stessa, nella parte incoscia, cosa può rappresentare e attribuisce all'immagine un proprio significato che tiene conto delle esperienze personali e delle problematiche psicologiche specifiche insite in ognuno di noi vale a dire va a ricercare l'immagine nei sentimenti più intimi dell'individuo.
Ecco questa a mio modo di vedere è la vera arte, quella più sincera, non contraffatta da fini speculativi, da condizionamenti esterni o da stereotipi!
La continua ricerca di se stessi fa di un pittore un poeta dell'arte figurativa e ogni volta il pittore si ritrova dentro il quadro e credetemi è una sensazione meravigliosa che va al di là del risultato finale.
continua.........................
Volevo dipingere un giorno,
Avevo i colori, i pennelli, la tela
ma la mente ferma e le mani immobili.
Poi d'improvviso
un bagliore, uno squarcio, un colore
e tra monti e acque stagnanti vidi Dio.
Vincent

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giovedì, novembre 09, 2006

COME INTENDO LA PITTURA

Prima puntata:
Ho cominciato a dipingere nel 1983. Non ha mai seguito alcuna scuola di pittura nè ho mai studiato alcuna tecnica pittorica.
Ma avevo un desiderio grandissimo di dipingere. E così ho cominciato.
Ritenevo che disegno e pittura fossero la stessa cosa e siccome non ero mai stato bravo nel disegno ritenevo che dovevo imparare prima a disegnare e così nei primi tentativi, anche dietro il suggerimento di qualche esperto, mi tracciavo prima con il carboncino sulla tela l'immagine e poi la riempivo di colore. Ma guardando il risultato finale, le immagini restavano per me cose piatte e prive di vita. Un giorno, continuando in questo esercizio, per delle pennellata date malamente mi accorsi che queste imperfezioni (?) davano forma ad un'immagine che viveva nascosta nella mia mente e bastava tirarla fuori dal colore per creare un'immagine viva che, non più limitata dai contorni del carboncino, esprimeva via via i sentimenti più veri e sinceri del mio animo. Non era più la mano che dipingeva ma una forza misteriosa che era dentro la mia mente.

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